Oriental
Equilibrio, calma, consapevolezza: spazi che respirano, in armonia con la natura e con chi li abita.
Arredare in stile Oriental significa entrare in un universo complesso e affascinante, dove tradizioni, culture e filosofie diverse convergono verso un unico principio: l’armonia tra spazio, natura e spirito.
Sotto questa definizione convivono anime differenti — Feng Shui, Zen, Wabi-Sabi e Japandi — ciascuna con la propria sensibilità, tutte unite dal desiderio di creare ambienti in cui la calma non sia solo estetica, ma anche interiore. È una visione del design che da anni influenza profondamente la progettazione e l’architettura d’interni per la sua capacità di unire forma, funzione e benessere psicofisico.
L’attenzione occidentale verso l’Oriente è cresciuta fino a trasformarsi in una vera tendenza dell’abitare contemporaneo. Dietro questo successo non c’è solo un gusto formale, ma una filosofia che pone al centro il benessere della persona e il rapporto con la natura. La casa diventa rifugio e meditazione, spazio da vivere con consapevolezza, in cui forme, colori e materiali contribuiscono a costruire equilibrio.
La filosofia orientale considera l’ambiente domestico come proiezione dell’anima: un luogo dove ordine e luce favoriscono serenità, concentrazione e armonia.
Il Feng Shui, nato in Cina, legge lo spazio come flusso energetico e stabilisce regole precise per la disposizione degli arredi, l’orientamento e i colori, che assumono significato simbolico: il verde e il marrone richiamano la natura e la rinascita; il blu la calma; il rosa l’amore; il rosso e l’arancio l’energia vitale.
Lo Zen giapponese insegna a valorizzare il vuoto come parte integrante dell’architettura: il vuoto come pausa, come spazio che respira. Le forme si fanno lineari, i volumi bassi e proporzionati, le superfici essenziali.
Da questa estetica nasce anche il Wabi-Sabi, che celebra la bellezza imperfetta delle cose: una crepa nella ceramica, un nodo nel legno, una superficie segnata dal tempo diventano dettagli poetici e autentici.
Il Japandi, incontro tra Giappone e Scandinavia, è infine la declinazione più contemporanea dello stile Oriental. Unisce la purezza nipponica alla luminosità del Nord, creando interni minimali ma caldi, fatti di legni sbiancati, tessuti grezzi e luce naturale diffusa: un equilibrio tra rigore e comfort, ideale per la vita urbana.
Materiali e forme seguono la logica della semplicità: legno, bambù, lino, pietra, carta di riso e ceramica sono protagonisti, scelti per la loro autenticità e tattilità. Le superfici mostrano venature e imperfezioni come segno di sincerità materica. Il bambù, leggero e resistente, è anche impiegato come divisorio naturale, perfetto per modulare terrazze e balconi in modo sostenibile.
Gli arredi sono bassi, squadrati, privi di eccessi. Le porte scorrevoli in carta shoji e i paraventi leggeri permettono di modulare la luce e mantenere la continuità visiva. I tessuti — seta, lino, organza — filtrano la luce e contribuiscono a un’atmosfera morbida e contemplativa.
La palette cromatica si muove tra toni neutri e terrosi — bianco caldo, sabbia, beige, grigio perla — con accenti di verde muschio, blu polveroso o rosso ruggine, a seconda dell’energia che si vuole trasmettere. Ogni tonalità ha un valore preciso nella filosofia orientale.
In Comettiabitare interpretiamo lo stile Oriental come un ponte culturale tra Oriente e Occidente: un linguaggio progettuale che unisce spiritualità e funzione, equilibrio e materia. Ogni progetto nasce per respirare: la luce è calibrata, i materiali scelti per la loro sincerità, le proporzioni pensate per restituire calma e concentrazione.
Che si tratti di un interno Zen, di un equilibrio Feng Shui, di un ambiente Japandi o di una composizione ispirata al Wabi-Sabi, il risultato è una casa silenziosa, armoniosa e intima. Un rifugio che non cerca di stupire, ma di far star bene: interpretato con sensibilità, equilibrio e, quando necessario, arredi su misura che ne valorizzano l’essenza.
